Cercate in tutti i modi di risparmiare la batteria del vostro smartphone cercando di limitarne il consumo il più possibile, ma nonostante tutti i vostri sforzi i risultati tardano ad arrivare? Bene, sappiate a quanto pare il miglior modo per aumentare notevolmente la durata della batteria è quella di pagare le applicazioni che installate sul vostro smartphone.
Sembrerebbe infatti che il 75% dell’energia usata dalle applicazioni gratuite sia dovuta a sponsor, tracciamento della posizione dell’utente e per l’invio di questi dati: insomma le pubblicità mirate prosciugherebbero la batteria in poco tempo.
A sostenere questa teoria è Abhinav Pathak insieme ad alcuni suoi colleghi, tutti dell’università Purdue in Indiana, che dopo aver sviluppato un software in grado di monitorare i consumi delle applicazioni degli smartphone, si sono resi conto che nella stragrande maggioranza delle app gratuite disponibili (come Angry Birds e Free Chess ad esempio) solo il 10-30% dell’energia viene utilizzata per svolgere le mansioni che l’applicazione è chiamata a fare.
Analizzando Angry Birds, solamente il 20% di energia viene utilizzato per permetterci di giocare giocare, ben il 45% viene invece utilizzato per tracciare e inviare la posizione dell’utente tramite il GPS e scaricare così varie pubblicità in relazione al luogo in cui ci troviamo, grazie alla connessione 3G che rimane attiva per circa 10 secondi, anche dopo la trasmissione dei dati. Questo rimane attivi consuma ancora un 28% dell’energia richiesta in totale dal gioco.
Secondo Pathak tutto questo elevato consumo delle applicazioni risiederebbe nel codice che gli sviluppatori di terze parti usano per ricavare profitto dalle applicazioni gratuite, che sarebbe inefficiente poiché non ottimizzato.
Abhinav Pathak presenterà questa ricerca tra un mese alla conferenza EuroSys di Berna, in Svizzera.